Afghanistan: anche la Valle del Panjshir cade al controllo dei talebani

by gossipleggo

di Cristina Mantovani

Duro attacco nella notte. I talebani conquistano anche la Valle del Panshir, che grazie a una forte resistenza degli uomini di Ahmad Massoud, non era ancora caduta al governo islamista. Da giorni era in corso una battaglia tra i talebani e i ribelli fedeli del vecchio governo. Nonostante la dichiarazione di pieno controllo del gruppo radicale, la resistenza non alza bandiera bianca. Nuovi scontri nei prossimi giorni?

La smentita dei ribelli sul controllo talebano della Valle del Panshir

«Usciti dal pantano della guerra», così il portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid ha dichiarato in mattinata il pieno controllo del Panshir. «Con questa vittoria il nostro Paese è ora completamente fuori dal marasma della guerra», continua Mujahid, «Alcuni degli insorti sono stati sconfitti mentre i rimanenti sono fuggiti dalla Valle», ha concluso il portavoce dei talebani.

La Valle del Panjshir è compresa in una lunga e stretta Valle. La provincia è difesa da ex soldati e membri delle forze di sicurezza afgane, rifugiatasi nella zona e unitasi alla maggior parte degli abitanti ostili al regime talebano.

Il battaglione dei ribelli non è molto numeroso, intorno alle 2 mila unità, ma soprattutto dispone di pochissime attrezzature. I talebani, che hanno più uomini e molte più armi, possono contare anche su rinforzi da altre provincie.

Per la conquista della Valle del Panshir è rimasto ucciso il portavoce della resistenza, il timore di una guerra civile è sempre più reale. La resistenza continuerà a combattere. Il Fronte di resistenza nazionale (Nfr) ha affermato di essere presente in tutta la Valle, sostenendo che la lotta anti-talebana continuerà.

La ragnatela di violenze e dissidi che affligge il Paese

Caos, insicurezza e violenze sono centrali in eventi che si manifestano nell’intera nazione, come il caso della poliziotta incinta di 8 mesi uccisa di fronte ai suoi familiare. La donna che lavorava nelle prigioni locali è stata assassinata dai talebani. La dinamica e la motivazione del delitto non sarà mai rivelata a causa della paura che spinge i familiari a restare in silenzio.

La formazione del nuovo governo talebano sembra essere ancora lontano, a causa di lotte di potere tra i vertici del gruppo terroristico. Hibatullah Akhudzada dovrebbe essere confermato come guida suprema, Baradar invece dovrebbe restare come capo politico in qualità di co-fondatore dei talebani. Di donne al governo neanche l’ombra, bandite da vertici governativi e costrette a fuggire o a nascondersi.

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